venerdì 17 dicembre 2010

L'amore imperfetto.

A distanza di due anni, se chiudo gli occhi io sento ancora il suo profumo.
Ricordo a memoria ogni centimetro della sua pelle, ogni inclinazione della sua voce, ogni espressione del suo viso.
Era la perfetta metà della mela; io sono  nata per stare con lui. Lo credevo prima e lo credo adesso. Forse purtroppo lo crederò per sempre.
Ho ringraziato ogni mattina di potermi svegliare accanto a lui; ho pensato che l’avrai fatto ogni giorno della mia vita. Abbiamo passato insieme anni indimenticabili, siamo cresciuti insieme, abbiamo condiviso gioie e dolori, successi e insuccessi, amici, cibo, libri, avventure. Abbiamo girato il mondo. Eravamo tutto per me.
Mi sembrava che bastassimo l’uno all’altra. finché, per quello che secondo me era un naturale passaggio e sviluppo della nostra relazione, io iniziato a desiderare un bambino.
Ho sempre pensato che un bambino non si desidera a prescindere. Lo si desidera perché è l’amore che vivi con il tuo uomo che ti fa  desiderare di avere un figlio con lui.
Lo penso ancora. Pure se il bimbo che mi sguazza nella pancia non è suo. E non l’ho desiderato per amore di qualcun’altro.
L’ho desiderato e basta.

domenica 12 dicembre 2010

Troppo giovane?

In fondo io ho sempre desiderato diventare mamma.
Credo di aver sviluppato il famoso “desideriodimaternità” più o meno quarantott’ore dopo la mia nascita.
Appena i miei genitori hanno iniziato a darmi la cosiddetta paghetta, io me la spendevo per andare all’Upim a comprare vestitini per bambini da mettere alle mie bambole.
C’è stata poi una fase anche piuttosto lunga, più o meno dai 21 ai 26 anni, durante la quale la maternità non era neanche l’ultimo dei miei pensieri: ero troppo presa dalla mia carriera, dal mio cambiare casa e città continuamente, dal mio desiderio di conoscere, di crescere, di viaggiare, di scoprire,  che la maternità era un’idea semplicemente sparita.
A 23 sono rimasta incinta. Incinta di un uomo sposato, che aveva 15 anni più di me e con il quale intrattenevo quella che lui definiva una relazione leggera ed esclusiva (non ho mai capito cosa intendesse dire) da appena due mesi. 
Non gli diedi neanche la possibilità di esprimere un parere, nel caso  ne avesse avuto uno. Non mi diedi neanche il tempo di valutare bene la faccenda. Decisi che non ero pronta, che non era la situazione ideale, che ero troppo giovane, che abitavo troppo lontana dalla mia famiglia, che non ero in grado di gestire un bambino, che non avevo un uomo e che insomma proprio non si poteva fare.
E quel bimbo dunque, scelsi di non averlo.
Poi a 26 anni è arrivato lui.

mercoledì 8 dicembre 2010

Sull'amore.

In fondo, io sono un’inguaribile romantica.
Credo nel batticuore, nella meravigliosa sensazione che ho provato quando giorno dopo giorno mi sono svegliata accanto a lui per sei lunghi anni.
Credo nella condivisione di due persone che si scelgono tutti i giorni e tutti i giorni si amano.
Credo negli alti e nei bassi delle relazioni e credo nell’impegno reciproco per far si che gli alti siano più frequenti dei bassi.
Credo nel capirsi con uno sguardo, nella colazione insieme sotto le coperte.
Credo nella scoperta di nuovi mondi insieme.
Credo negli abbracci che confortano come una doccia calda, che solo chi ami e ti ama ti sa dare.
Credo che tornare da chi ami, sia come tornare a casa. Ovunque egli sia.
Credo davvero di essere stata messa al mondo per stare con lui.
Credevo sarebbe stato per sempre.
Credevo che i suoi sarebbero stati gli ultimi occhi che avrei visto prima di chiudere i miei.
Credevo che il nostro amore fosse eterno.
Credevo che nulla ci avrebbe separati.
Credevo che ci saremmo sposati.
Credevo che avremmo fatto un bambino.
Invece lui non c’è e io aspetto un bambino.

E non da lui.

martedì 7 dicembre 2010

Ho molte cose da dire.

E ho anche molto tempo per farlo.
Ancora sette mesi, prima che la creturina che galleggia nella mia pancia venga al mondo.
Sette mesi di racconti, di sensazioni, di decisioni. Forse anche di paure.

Non ho paura di aver paura. E sono certa che non avrò mai dubbi nè ripensamenti.
Se c'è una decisione che in questi 34 anni ho preso davvero in piena coscienza è quella di fare un bambino da sola.

Mamma single dunque. Per scelta mia.