A distanza di due anni, se chiudo gli occhi io sento ancora il suo profumo.
Ricordo a memoria ogni centimetro della sua pelle, ogni inclinazione della sua voce, ogni espressione del suo viso.
Era la perfetta metà della mela; io sono nata per stare con lui. Lo credevo prima e lo credo adesso. Forse purtroppo lo crederò per sempre.
Ho ringraziato ogni mattina di potermi svegliare accanto a lui; ho pensato che l’avrai fatto ogni giorno della mia vita. Abbiamo passato insieme anni indimenticabili, siamo cresciuti insieme, abbiamo condiviso gioie e dolori, successi e insuccessi, amici, cibo, libri, avventure. Abbiamo girato il mondo. Eravamo tutto per me.
Mi sembrava che bastassimo l’uno all’altra. finché, per quello che secondo me era un naturale passaggio e sviluppo della nostra relazione, io iniziato a desiderare un bambino.
Ho sempre pensato che un bambino non si desidera a prescindere. Lo si desidera perché è l’amore che vivi con il tuo uomo che ti fa desiderare di avere un figlio con lui.
Lo penso ancora. Pure se il bimbo che mi sguazza nella pancia non è suo. E non l’ho desiderato per amore di qualcun’altro.
L’ho desiderato e basta.